Cenni storici
La città di Montesarchio conserva nel suo territorio uno straordinario patrimonio storico-artistico-
archeologico. Le sue ricchezze affondando le radici nella civiltà dei Sanniti, ivi sorgeva infatti la città
chiamata successivamente dai romani Caudium passata agli annali per il famosissimo episodio delle Forche
Caudine.
L’importanza strategica della valle portò i romani ad aprire verso quella direzione la via Appia
accrescendone la posizione di vantaggio che geograficamente la città già possedeva. Una delle
testimonianze più tangibili del ruolo che la città aveva nelle politiche della Roma del tempo è presente nel
monumento dell’Arco di Traiano sito in Benevento dove Caudium viene rappresentata in forma
antropomorfa e ricevente le provvidenze elargite dall’imperatore.
In epoca post-imperiale la zona venne conquistata dai Longobardi e divenne uno dei baluardi militari del
Ducato di Benevento, di fatti le fortificazioni presenti nella valle caudina ebbero un ruolo di primo piano
nella difesa del territorio.
Data la belligeranza continua di quegli anni, le popolazioni cominciarono a trasferirsi dalla pianura alle zone
più elevate ed infatti a quel periodo risale la nascita di quello che oggi viene indicato come centro storico
della città.
La parte più antica è detta Latovetere e da lì infatti era possibile scorgere con più facilità l’ingresso della
valle e prepararsi ad eventuali attacchi provenienti dalle coste.
Successivamente (XI secolo) il dominio passò ai Normanni che ci danno infatti la prima traccia documentale
del nome “Montesarchio”. Durante questo periodo si sviluppò un’altra area del centro storico (verso ovest)
detta appunto Latonuovo. Negli anni successivi diversi scontri bellici procurarono danni alla città finquando
non intervenne Federico II che fu mandatario di più lavori tra cui il restauro del castello.
Nei secoli successivi Montesarchio fu contado dei Carafa e dal 1500 dei D’Avalos che sono stati gli ultimi
feudatari di queste terre. Dal 1400 in poi la città fortificata divenne un centro agricolo-commerciale di
notevole importanza, divenne infatti uno degli snodi fondamentali dei percorsi che portavano da Napoli alla
Puglia.
In questo contesto si collocano le prime espansioni verso la parte pianeggiante della città, nel ‘500 ci fu
l’istituzione della dogana del grano a consacrarne il ruolo commerciale, mentre nel ‘600 cominciò una forte
attività edilizia intorno alla attuale piazza centrale, le vie del centro storico si “affacciavano” così alle
opportunità di commercio che il continuo passaggio di mercanti e trasporti offrivano. Si sviluppò tra gli
abitanti una fervente attività artigianale in gran parte concentrata nella lavorazione della creta ed in
particolar modo nella produzione di vasellame. Una di queste strade porta ancora il nome di via Cretazzo
data la quantità di artigiani della creta ivi concentrata.